Ingone II. DELLA VOLTA

Ingone II. DELLA VOLTA

Eigenschaften

Art Wert Datum Ort Quellenangaben
Name Ingone II. DELLA VOLTA
Beruf Consul, Botschafter bei Friedrich I. Barbarossa

Ereignisse

Art Datum Ort Quellenangaben
Tod nach 1169
Heirat

Ehepartner und Kinder

Heirat Ehepartner Kinder

Giulia ...

Notizen zu dieser Person

Ingo II della Volta (Genova, ... – ...) fu un nobile e condottiero genovese che, nel corso del dodicesimo secolo, guidò una delle fazioni che dominarono il comune consolare di Genova e che contribuì in maniera determinante all'espansione genovese oltremare..

Quando a Genova il potere passò dal Conte al Vescovo, la famiglia dei Della Volta ebbero feudi e privilegi, tra i quali una esenzione del 1129 dalla "decima maris", la tassa del 10% sulle importazioni di merci sbarcate sulle calate genovesi. Inquegli anni emerge Ingo (detto anche Ingone) II della Volta, autentico padrone della città: numerose volte console, strettamente imparentato con le famiglie più importanti (Spinola, de Castro, …) e probabilmente anche con Caffaro di Rustico da Caschifellone, si aggiudicò numerosi privilegi fra cui gli appalti del sale e della zecca. Sfruttando il momento di supremazia mercantile e militare da parte di Genova sulle altre potenze del Mar Mediterraneo, Ingo, spesso in società con altre famiglie alleate, sviluppò imponenti traffici con i diversi gangli commerciali del Mediterraneo. Il suo potere in città fu duramente contrastato dalle altre famiglie, tanto che si verificarono scontri e anche autentiche battaglie tra i vari partiti con diversi lutti nella famiglia di Ingo.

Sin dal 1044 anche suo nonno Ingone I, a sua volta nipote di Conradus, si era dimostrato cittadino influente. Oberto suo figlio, il primo che assume il cognome della Volta, padre di Ingo II, nel 1080 è eletto console. Ingo II è tra i visconti e,come tale, si sottomette all'Arcivescovo, del quale amministra i beni e se ne dichiara vassallo; siede tra i consoli nel 1134 e 1139. Nel 1139 il Rex Romanorum Corrado III concede alla città il diritto di battere moneta e Ingo nel 1141 ne diventa appaltatore. Nel 1151 si aggiudicherà anche con altri il ricco monopolio della vendita del sale per sole 810 lire.

Nel 1146 giura a Barcellona con altri e con Alfonso VII di Castiglia gli accordi relativi al futuro attacco ad Almeria, importantissimo porto nel sud della Spagna da dove gli arabi esercitavano una notevole attività commerciale in concorrenza con le ambizioni genovesi. Dichiarata la guerra ai Mori che infestano la Spagna, egli, console, rivestì la carica di "almirante" e nel 1147 parte alla volta di Almeria, dove ottiene grandi vittorie celebrate dagli annalisti. Nello stesso anno conla moglie Giulia dà in sposa una figlia a Falcone de Castro Castello e un'altra, Sibilla, a Oberto Spinola. I de Volta e i de Castro costituivano, con l'alleanza degli Spinola, una delle due fazioni che si contendevano aspramente il controllo della città, in contrapposizione con gli Avvocato. La pace tra le due fazioni fu sancita molto più tardi grazie alla mediazione di un altro membro della famiglia: Ugo Della Volta, nominato Arcivescovo di Genova nel 1163 e morto nel 1188.

Ingo giurò le convenzioni con il Re di Sicilia nel 1157 e andò ambasciatore da Federico Barbarossa nel 1165. Nel 1150 i della Volta iniziano la costruzione della Chiesa di San Torpete. Il 4 ottobre del 1154, appena comprata Tortosa dai genovesi,Raimondo Berengario IV investe Bonifacio della Volta, figlio di Ingo II, del feudo permanente ereditario del castello e del territorio di Flix (Flessia, di cui i Cattaneo di Napoli portano ancora il titolo di signori di Flessia).

Secondo G. Airaldi questo grande consorzio familiare (i de Volta), che annovera nelle sue fila consoli, arcivescovi, guerrieri, diplomatici e proprietari di navi, e di cui Ingo II era il patriarca, nel decennio che va dal 1154 al 1164 estese lasua rete commerciale dal Marocco alla Catalogna, dalla Sicilia a Bisanzio, riuscendo a tener testa con i suoi alleati a coloro che insidiavano il suo potere. Questi sono gli uomini ai quali Caffaro attribuisce il merito di aver risollevato la città dal suo lungo sogno.

Nel 1154, con i Burone, gli Usodmare e i Vento, i della Volta hanno il monopolio del commercio con la Siria. I margini di guadagni di questi commerci sono enormi. Nel 1161 Ingo è console e ambasciatore a Federico Barbarossa e firma la pace di Pavia tra la Repubblica e l'Imperatore. Prenderebbe in questa occasione il cognome di Cattaneo in memoria della dignità di Cattaneo, a lui concessa dall'Imperatore. Si acuiscono da questo periodo le lotte e le baruffe tra i vari gruppi di famiglie. Il figlio di Ingo II, Marchio, nel 1164, dopo essere stato fatto Console, viene trucidato da un gruppo di pezzenti, mentre nella sua campagna in Valpolcevera assisteva alla vendemmia. Nel 1169 un altro figlio di Ingo, Jacopo, viene ucciso nelcorso di una battaglia in città. Nel 1169, quando viene creato il corpo dei guardatores, i Consoli ordinano che siano presidiate da 600 uomini le torri e le case, fra cui quella di Ingo, nella Piazza di San Lorenzo, punto forte di ogni scontro.

Quellenangaben

1 https://it.wikipedia.org/wiki/Ingo_II_della_Volta

Datenbank

Titel Ackermann-Ahnen
Beschreibung Familienforschung Europa Schwerpunkte Hessen, Niedersachsen Hugenotten + Waldenser Europäisches Mittelalter
Hochgeladen 2024-01-01 13:36:39.0
Einsender user's avatar Thomas Wolfgang Ackermann
E-Mail ackermann.fuldatal@googlemail.com
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